Avviso pubblico, per titoli e colloquio, per biologo e/o biotecnologo e/o farmacista
Cro Aviano
AVVISO PUBBLICO DI SELEZIONE PER TITOLI E COLLOQUIO PER IL CONFERIMENTO DI N. 1 BORSA DI STUDIO
In esecuzione della deliberazione del Direttore Generale n. 23 del 31.01.2017 è emesso avviso pubblico di selezione per titoli e colloquio per il conferimento di una Borsa di studio di qualificazione di 1° livello (BSR-Q1), annuale, eventualmente rinnovabile, di Euro 14.250,00= lordi annui, per attività di formazione e ricerca nell’ambito dei programmi dal titolo “Dissecting the roles of CDKN1B in Luminal Breast Cancer” e “Investigating the crosstalk between breast microenvironment and cancer cells: role of miR223 in breast cancer recurrence”, entrambi afferenti al settore di ricerca alla Disciplina Oncologia molecolare e cellulare, e riguardanti in particolare il tumore della mammella e il ruolo della proteina p27KIP1 e del miR223 nel controllo della proliferazione e dello sviluppo tumorale, nonché del progetto dal titolo “Tumore alla Mammella nelle Giovani Donne: programmazione di uno specifico percorso di ricerca, diagnosi e cura”, TuMaGiDo, Ricercatore Responsabile con funzione di tutor Dr.ssa Barbara Belletti. L’attività di formazione e ricerca si svolgerà presso la SOC di Oncologia Molecolare, sotto la supervisione della Dr.ssa Barbara Belletti nella funzione di tutor. Durante tale periodo di attività di ricerca e formazione il borsista, sotto la supervisione della Dott.ssa Barbara Belletti che assolverà la funzione di Tutor, potrà approfondire le proprie conoscenze teorico-pratiche nel settore oggetto della borsa di studio acquisendo in particolare competenze nel settore di Oncologia Cellulare e Molecolare, rendendo così la sua formazione più completa da un punto di vista multidisciplinare. Il/la borsista potrà acquisire tecniche di coltura cellulare, clonaggio di frammenti di DNA, trasfezione e trasduzione cellulare, analisi di PCR, RT-PCR e qRT-PCR, ddPCR, NGS, Sanger seq western blot, immunoprecipitazione, coimmunoprecipitazione, saggi di attività kinasica, immunofluorescenza. Inoltre, potrà acquisire esperienza in saggi di proliferazione e migrazione cellulare con particolare riguardo alle tecniche di live cell imaging, analisi proteomiche, stimolazione cellulare con fattori di crescita. Infine, potrà acquisire esperienza nel trattamento di topi nudi, topi immunocompromessi e ceppi murini geneticamente modificati. Inoltre imparerà a lavorare in equipe e contribuire collaborativamente allo svolgimento di progetti di ricerca e alla realizzazione di prodotti scientifici. Obiettivi dei progetti: Presso la S.O.C. di Oncologia Molecolare e Modelli Preclinici di Progressione Tumorale sono in atto dei programmi di ricerca scientifica dal titolo “Dissecting the roles of CDKN1B in Luminal Breast Cancer” e “Investigating the crosstalk between breast microenvironment and cancer cells: role of miR223 in breast cancer recurrence” entrambi afferenti al settore di ricerca alla Disciplina Oncologia molecolare e cellulare, e riguardanti in particolare il tumore della mammella e il ruolo della proteina p27KIP1 e del miR223 nel controllo della proliferazione e dello sviluppo tumorale. L’obiettivo principale di questi studi è la possibilità di trovare nuovi approcci terapeutici volti a prevenire la formazione di recidive locali nel tumore mammario e/o di trovare nuovi marcatori molecolari per identificare i pazienti ad alto rischio di recidiva, in modo da evitare trattamenti inutili e potenzialmente dannosi. In dettaglio, tale programma ha la seguente finalità scientifica. Studi precedenti svolti presso la S.O.C. di Oncologia Molecolare avevano dimostrato che la proteina inibitrice delle CDKs p27KIP1 era in grado, quando localizzata nel citoplasma di inibire a motilità cellulare attraverso la sua porzione C-Terminale (Baldassarre et al. Cancer Cell, 7: 51-63, 2005). Studi successivi hanno confermato e approfondito l’importanza di questa regione nel controllo della proliferazione e motilità di cellule normali (Belletti et al. Mol. Cell. Biol. 30: 2229-40, 2010; Fabris et al. PNAS USA 112:13916-21) e tumorali, sia in vitro sia in vivo (Schiappacassi et al. 7: 1164-75, Mol. Canc. Ther. 2008; Berton et al. Mol. Cell. Biol. 29:5031-452, 2009; Pellizzari et al. Oncotarget doi: 10.18632, 2016). Inoltre, recenti studi di whole exome sequencing hanno dimostrato che il gene CDKN1B, codificante per la proteina p27, è frequentemente mutato proprio nella regione C-Terminale in tumori mammari del tipo Luminale, dove rappresenta una driver mutation (Belletti & Baldassarre Cell Cycle;11:3701-2, 2012). Vista l’importanza del meccanismo descritto da questi studi nel controllo della motilità cellulare e l’importanza della proteina p27 nella formazione e nello sviluppo dei carcinomi mammari, presso la S.O.C. di Oncologia Molecolare è iniziato un progetto di ricerca per chiarire come stimoli anti-proliferativi agiscano su p27 al fine di controllare proliferazione e motilità cellulare nei tumori mammari Luminali. Il progetto finanziato dall’AIRC si propone pertanto di investigare quali siano i meccanismi molecolari che sottendono al controllo della proliferazione cellulare, regolati dall’interazione fra p27 e segnali antimitogenici quali TGF-Beta, deprivazione da siero o inibizione da contatto in tumori mammari, utilizzando sia modelli animali sia cellulari. Inoltre, poiché nei tumori mammari localmente avanzati la terapia di elezione è rappresentata dalla chirurgia seguita da radioterapia da svolgersi dopo l’intervento e della durata di circa due mesi, questo processo porta con sé degli aspetti gravosi, sia per il paziente (che deve giornalmente recarsi presso la struttura ospedaliera di riferimento, a volte molto lontana dall’abitazione di residenza) sia per la struttura ospedaliera, che si trova a dover gestire lunghe liste d’attesa, sia infine per il sistema sanitario regionale, che si trova ad affrontare elevati costi di trattamento. Nuovi e più recenti studi hanno dimostrato che, in casi selezionati di tumore della mammella, una singola applicazione di radioterapia a livello intraoperatorio (IORT) può sostituire quella tradizionale dall’esterno, con notevoli benefici che per il paziente, per la struttura e per la finanza sanitaria. Il CRO ha partecipato attivamente alla sperimentazione internazionale che ha valutato se fosse possibile sostituire (o aggiungere) il trattamento IORT a quello radioterapico esterno. I primi risultati (Vaidya et al. Lancet. 383:603-13, 2014) sono stati molto incoraggianti e suggeriscono un miglior andamento delle pazienti che hanno avuto la IORT rispetto a quelle che hanno praticato la radioterapia tradizionale. Studi precedenti (Belletti et al. Clin. Canc. Res. 2008) avevano dimostrato che il trattamento IORT altera la capacità del microambiente tumorale di produrre fattori di crescita pro-migratori e pro-proliferativi, dando una spiegazione molecolare ai risultati clinici. Gli studi svolti presso la S.O.C. di Oncologia Molecolare hanno dimostrato in particolare che la IORT modifica gli stimoli migratori e proliferati presenti nei liquidi di drenaggio di donne operate per carcinoma mammario, quindi è in grado di controbattere gli effetti collaterali indesiderati della chirurgia. I dati indicano che proteine come STAT3, p70S6K (Segatto et al. Journal Mol Cell Biol 2013; Segatto et al. Mol. Onc. 2014; Segatto et al. Oncotarget 2014) e il miR-223 (Fabris et al. Oncogene 35:4914-26, 2016) giochino un ruolo importante in questo processo. Per questo motivo, si è deciso di indagare in maggior dettaglio se l’interferenza con queste vie di segnalazione nelle cellule tumorali potesse dare luogo a una modifica della sopravvivenza e del comportamento proliferativo e/o invasivo delle cellule. A tal fine, in primo luogo si è proceduto alla manipolazione di diverse linee cellulari di carcinoma della mammella, a vario grado di malignità, con approcci retrovirali e lentivirali, per modificare i livelli di espressione di molecole chiave di queste vie di segnalazione. Poi si è intrapreso la caratterizzazione sia in vitro sia in vivo del comportamento di queste cellule, al fine di conoscere le conseguenze biologiche e biochimiche dello “spegnimento” o “super attivazione” di queste vie. In particolare, l’interesse è capire se e come l’interferenza con le citate vie di segnalazione abbia un impatto sulla crescita del tumore mammario nel topo, attraverso impianto di xenograft nel topo, e, ancora più importante, sullo sviluppo di recidive locali e metastasi. Tali obiettivi sono condivisi anche dal progetto dal titolo “Tumore alla Mammella nelle Giovani Donne: programmazione di uno specifico percorso di ricerca, diagnosi e cura”, TuMaGiDo, dal momento che il summenzionato progetto ha la finalità scientifica di seguito indicata. Il tumore della mammella nelle donne giovani (definite come donne che hanno <40 anni, DG) è una patologia non troppo comune (5-7% di tutti i tumori mammari) ma rappresenta una priorità della ricerca e della pratica sanitaria. Infatti, questa patologia presenta delle criticità molto specifiche: 1. la giovane età rappresenta un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo di recidive e per ridotta sopravvivenza; 2. da un punto di vista biologico e molecolare, i tumori delle DG sono più spesso di tipo più aggressivo (triplici negativi (TN) o HER2+); 3. in genere le DG hanno, già al momento della diagnosi, tumori più grandi, meno differenziati e diffusi ai linfonodi e, quindi, più difficili da trattare. Tutti questi aspetti rendono i tumori mammari in DG una patologia difficile da trattare, con molteplici complicanze, di tipo diagnostico, terapeutico ed anche socio-psicologico, da risolvere. Per tutti questi motivi sussiste la urgente necessità di offrire a queste pazienti trattamenti più efficaci e meno tossici. Per perseguire questo obiettivo il tumore mammario che insorge nelle DG deve essere seguito con un lavoro di ricerca per lo studio biologico della malattia. Per rispondere a queste domande in tempi utili è necessario che un borsista dedichi la propria attività allo studio molecolare dell’attivazione di vie di trasduzione del segnale in cellule tumorali stimolate con liquidi di drenaggio ottenuti da pazienti trattati o meno con IORT o con specifici farmaci diretti contro i target di interesse. Inoltre è necessario capire quali siano gli effetti sulla sopravvivenza delle cellule e sul ciclo cellulare, in seguito a questo tipo di stimolazioni. Per un’ottimale riuscita del progetto è necessario che il lavoro del borsista sia ben coordinato in modo tale che gli esperimenti vengano svolti in maniera integrata ed entrambi i progetti procedano in maniera parallela, complementandosi a vicenda. Vista la natura traslazionale del progetto si esplicita che il progetto prevede sperimentazioni su animali.
Requisiti minimi di ammissione alla selezione: La borsa di studio in argomento è rivolta a candidati in possesso dei seguenti requisiti minimi di accesso alla selezione:
Laurea Magistrale della classe LM06 in Biologia, ovvero LM09 in Biotecnologie Mediche, Veterinarie e Farmaceutiche, ovvero LM13 in Farmacia e Farmacia Industriale (o titoli equiparati vecchi ordinamenti – DM 509/99, DM 270/04 e SMI o previgenti);
Età inferiore ai 40 anni compiuti;
Titolo di studio richiesto per l’accesso al bando acquisito da non più di 5 anni (l’anzianità di laurea si considera in riferimento alla data di conseguimento del titolo di studio richiesto come requisito di accesso al bando stesso)
SCADENZA: 23 FEBBRAIO
Bando: clicca qui
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